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Giornate di studio in memoria di Giuseppe Chironi
- 21 ottobre 2012
- Posted by: Laura Tassi
- Category: eventi

Ricorre quest’anno il sesto centenario della morte di Pandolfo Petrucci, ricordato in un convegno organizzato il 19 e 20 ottobre di quest’anno presso l’Archivio di Stato in memoria di uno studioso, Giuseppe Chironi, che si è occupato di questo personaggio. Protagonista dell’unico esperimento di governo signorile nella storia senese, Pandolfo dal 1487 diventa l’arbitro della vita pubblica e governa con abilità tale da essere portato a esempio da Niccolò Machiavelli. Esperto politico, imprenditore di successo, mecenate di gusto raffinato, rimane tuttavia poco conosciuto, né gli hanno procurato popolarità alcuni episodi dettati da spietata ragion di stato come l’assassinio del suocero, il nobile e dottoNiccolò Borghesi, sospettato di tradirlo e ucciso per mano di sicari. D’altronde la città era ormai da decenni lacerata dalle rivalità tra i maggiori casati e all’interno degli stessi singoli clan familiari. I Petrucci, numerosi e combattivi, banchieri, mercanti, soldati, giuristi e letterati, sin dal ‘200 formavano una consorteria numerosa e abituata a gestire lo stato al massimo livello. In origine erano detti Cambi, chiara allusione all’attività bancaria, dove arrivano ad affermarsi tanto che un ramo della consorteria, i Niccolucci,nel 1341 sostituisce i banchieri fiorentini nella riscossione delle entrate ecclesiastiche in Italia, Romania, Polonia, Bulgaria. Avevano perciò relazioni e interessi a raggio europeo e in città erano ammirati, invidiati e temuti. Appartenevano al cosiddetto Monte dei Nove,dove si concentrava il maggior privilegio sociale, e Pandolfo prenderà il potere appunto in quanto rappresentante dei “noveschi”, com’erano chiamati i discendenti dei mercanti banchieri che avevano governato dal 1287 al 1355, l’epoca d’oro di Siena.