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Le Biccherne in mostra alla Galleria Nazionale delle Marche dal 26 giugno
- 23 giugno 2022
- Posted by: Operatore Sito
- Category: Biccherne eventi prestiti a mostre

Le tre Tavolette di Biccherna che illustrano l’Incoronazione di Pio II e veduta di Siena fra due chimere (1460, Biccherna n. 32), Pio II impone il cappello cardinalizio al nipote Francesco Piccolomini Tedeschini (1460, Biccherna n. 33) e La resa di Colle Val D’Elsa (1479, Biccherna n. 39) sono tra le opere della mostra “Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio: Urbino crocevia delle arti” visitabile dal 26 giugno (inaugurazione il 23) fino al 9 ottobre 2022 presso la Galleria Nazionale delle Marche a Urbino.

La mostra, curata da Alessandro Angelini, Gabriele Fattorini e Giovanni Russo, propone ben 80 opere, tra pitture, sculture, disegni, medaglie, affreschi staccati e codici, un terzo delle quali provenienti dall’estero.
Il tema che è sotteso alla mostra è la consapevolezza che Il Duca Federico seppe trasformare Urbino in una capitale del Rinascimento dove si incontrarono artisti e letterati di estrazione e provenienza diversa le cui reciproche influenze generano un clima culturale che si ripercuoterà nei decenni a venire come Piero della Francesca, Giusto di Gand, Pedro Beruguete e Luca Signorelli, gli architetti Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini e Donato Bramante.

Sono sette le sezioni in cui è suddiviso il percorso espositivo. La prima, dal titolo “Ritorno di Federico da Montefeltro a Urbino. Piero e gli antefatti prospettici (1462-1476)”, avvia intorno alla metà dell’ottavo decennio del Quattrocento, dall’epoca in cui Francesco di Giorgio viene incaricato del ruolo di ‘architettore’ del duca. La seconda sezione “Francesco di Giorgio da Siena a Urbino” vede la presenza ad Urbino del celebre artista e architetto senese Francesco di Giorgio, attestato con certezza presso la corte almeno dal 1477. Questa è la sezione che accoglie le Tavolette messe a confronto con due interessanti medaglie. La presenza in mostra della Madonna col Bambino e un angelo della Pinacoteca Nazionale di Siena evoca l’attività nella bottega di Francesco di Giorgio di un suo fedele collaboratore, finora non identificato anagraficamente, il così detto ‘Fiduciario di Francesco’, che probabilmente seguì come un’ombra il maestro anche a Urbino.
Seguono le altre sezioni “Francesco di Giorgio bronzista e plasticatore” che raccoglie i bronzi realizzati da Francesco di Giorgio al tempo dell’attività feltresca, insieme con alcune significative opere di plasticatore, utili a palesare la grande dimestichezza del maestro senese con la scultura; “Pittura di corte all’ombra di Piero della Francesca” che offre alcune tra le opere più significative degli anni in cui il grande maestro è attivo presso la corte, insieme con alcune opere del giovane cortonese Luca Signorelli e la ritrattistica di corte.

La sezione dal titolo “Cultura prospettica e lume fiammingo” mette in evidenza che in pittura l’ambiente urbinate di quegli anni si caratterizzò per straordinarie sperimentazioni, quale centro d’avanguardia in Italia, con la presenza di supremi artisti italiani, come Piero della Francesca, e di maestri di cultura fiamminga, come Giusto di Gand, o il castigliano Pedro Berruguete.
La sesta e la settima sezione della mostra sono dedicate a “Francesco di Giorgio “architetto prediletto” del duca” col proposito di illustrare il gusto per un’architettura razionale e all’antica che emerge a corte alla presenza del maestro senese.
Approfondimenti nel sito istituzionale della Galleria Nazionale delle Marche